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“Penguin 2.0 … will be much more comprehensive than Penguin 1.0 and it will go deeper and have a larger impact than the original.“
(Penguin 2.0 sarà molto più onnicomprensivo di Penguin 1.0 e andrà più a fondo, avendo un impatto maggiore rispetto all’originale).
Parola di Matt Cutts, il guru di Mountain View che ha annunciato l’arrivo del secondo grosso update del temutissimo algoritmo di Google, Penguin, puntualmente manifestatosi anche in Italia il 22 maggio scorso.
Ma chi e come colpisce il fatidico pinguino? E soprattutto, come prepararsi al suo ritorno?
In questo Articolo:
Per chi non ne avesse mai sentito parlare, Penguin è un algoritmo (sistema di calcolo con il quale il motore di ricerca valuta i siti cambiandone il posizionamento nei suoi risultati, ndr) di Google che, il 24 aprile 2012, ha colpito tutti i siti web che si sono avvalsi di tecniche di cosiddetto “webspam” e “black-hat SEO“. Ossia, siti che non seguono le linee guida di Mountain View, utilizzando contenuti duplicati, cloaking (presenza di contenuto nascosto rispetto a quello visualizzato dall’utente) e schemi di link in ingresso (backlinking) innaturali ottenuti con operazioni SEO.
Al di là di quanto già accaduto con algoritmi passati (Panda, ecc…) è proprio su questo ultimo punto – il backlinking innaturale – che il Pinguino si è focalizzato, stravolgendo le serp di Google attraverso penalizzazioni e cambiamenti che hanno spesso dimezzato o ridotto all’osso il traffico di moltissimi siti web. Ma attenzione: ciò non significa che la SEO, causa principe di queste penalizzazioni e pratica (teoricamente) invisa a Google, sia il male assoluto. Semplicemente, vanno affinate le tecniche ed interventi, agendo nel modo più naturale e “pulito” possibile.
Esaurita la premessa, vi diamo alcuni consigli utili, sia per evitare future penalizzazioni con l’arrivo dell’Update di quest’anno, sia per uscire da una già in corso e recuperare le posizioni perdute. La chiave è: ripulire il profilo di backlinking. Ma come?
Veniamo ora al punto più interessante e centrale di questo articolo: come individuare i link “inopportuni”. Ecco come sono stati riassunti dagli americani di Link Assistant.
fonte: http://www.link-assistant.com/news/new-google-penguine-update.html
Consulente di Web Marketing e Ecommerce, Esperto Facebook Ads e Google Ads con un passato da Giornalista Pubblicista. Public speaker e docente presso Università e Master. Autore del libro “Facebook Ads in pratica”.