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Dopo gli interessi e le lookalike, ormai “espanse” di default, ora è il turno delle custom audience, storico pilastro di Facebook Ads.
Meta annuncia il lancio dei nuovi pubblici personalizzati Advantage+ che consente e permette all’algoritmo di raggiungere utenti al di fuori di una custom audience selezionata, “se e quando è possibile migliorare le prestazioni“.
Al momento, è possibile attivare o disattivare l’opzione con una checkbox, così come avveniva inizialmente con la targetizzazione per interessi. Mi aspetto quindi che prima o poi anche questa funzione venga applicata di default senza possibilità di opt-out.
L’avvisaglia era arrivata ad aprile 2022, quando Facebook fece comparire in tutti gli account pubblicitari un alert nero che annunciava l’esecuzione di un test d’espansione dei pubblici personalizzati della durata di 90 giorni. Questa novità fa seguito proprio a quel test.
News che s’inserisce nel filone Advantage+, la nuova nomenclatura di casa Meta (al posto del vecchio Power5) che racchiude tutte le opzioni di automazione oggi disponibili in piattaforma: posizionamenti automatici, miglioramenti delle creatività, utilizzo del catalogo prodotti, ottimizzazione del budget di campagna, fino ad un processo semplificato di creazione delle campagne. Ne ho parlato in modo approfondito in questo articolo.
Una spinta inesorabile verso l’automazione che non conosce sosta.
In questo Articolo:
In soldoni, quella che da sempre viene definita come una campagna di retargeting potrebbe a tutti gli effetti colpire persone che in realtà non hanno mai avuto contatti con il tuo brand. Non avremo la possibilità di vedere se e quando questa espansione viene applicata da Facebook.
Le custom audience (e le campagne che le contengono) assumono così un significato e connotazione diversi da come le abbiamo sempre conosciute.
Un concetto molto più “liquido” e sfumato di pubblico che segna la fine di un’era, resa inevitabile dall’avvento di iOS 14 e in risposta all’innegabile perdita d’efficacia (reale o percepita) del retargeting.
Poiché Facebook Ads non può più agire in un’ottica 1to1 come in passato e vede ridursi la dimensione dei pubblici personalizzati, è “costretto” ad allargare le maglie affidandosi ad un targeting più contestuale che personale basato su dati in-app.
Quando la campagna ottiene un buon numero di segnali (conversioni), la macchina riesce ad ottimizzare meglio senza troppi limiti e paletti imposti. Da qui l’espansione delle audience.
Anche se attiverai quest’opzione, Facebook cercherà di intercettare per primi gli utenti che sono all’interno del tuo pubblico personalizzato. Soltanto in seguito, se l’algoritmo troverà opportunità al di fuori di questa cerchia, andrà a colpire altre persone, come mostro in questo grafico.
Ha dunque ancora senso fare retargeting? Sì, ma a queste condizioni:
Devi testare i pubblici personalizzati Advantage Plus? Valuta tutti i pro e contro, al momento soltanto teorici, poiché tutti da verificare empiricamente:
Pro
Contro
Come sempre, spazio ai test, sopratutto dove le performance sono meno soddisfacenti.
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Consulente di Web Marketing e Ecommerce, Esperto Facebook Ads e Google Ads con un passato da Giornalista Pubblicista. Public speaker e docente presso Università e Master. Autore del libro “Facebook Ads in pratica”.