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Le strategie di offerta, selezionabili durante la creazione di una campagna su Facebook Ads, contestualmente alla scelta dell’obiettivo nell’ultimo blocco in basso nell’interfaccia, sono strumenti per il controllo dei costi.
A seconda della tua scelta, indichi a Facebook (se e) come impostare la tua offerta nelle aste pubblicitarie, ovvero quanto offrire o spendere per ottenere ogni conversione, vendita, contatto. Citando la guida ufficiale, la strategia d’offerta «ti aiuta a controllare il tuo costo per azione di ottimizzazione».
Di default, Facebook lascia selezionata l’offerta di costo inferiore o volume/valore più elevato, quella che – come vedremo tra poco – ti permette di ottenere sempre il più alto numero di risultati (click, interazioni, conversioni) al minor costo. Scegliendo questa opzione, lasci il controllo totale a Facebook. Apparentemente la soluzione migliore, sicuramente l’opzione da cui partire se NON hai uno storico di dati a cui far riferimento nel tuo account pubblicitario.
Se invece vuoi controllare i costi, hai a disposizione tre opzioni: obiettivo di costo per risultato o limite di costo; limite dell’offerta; obiettivo di ROAS minimo.
Premessa: credo che se una campagna non eroghi buone prestazioni con la strategia di valore più elevato o costo inferiore, non potrà mai aver successo cambiando soltanto la metodologia d’offerta. Dovrai prima modificare altri elementi, come il pubblico o le creatività.
Pensaci un attimo. Facebook attinge ogni giorno a milioni di dati. Se il suo machine learning non riesce ad ottimizzare i risultati delle tue inserzioni, pur lasciandolo agire in autonomia e permettendogli quindi di scegliere quali spazi acquistare, difficilmente riuscirà a lavorare meglio imponendogli dei limiti.
Ma se la campagna è ben strutturata, è meglio affidarsi al pilota automatico o a quello manuale? Come funzionano realmente le strategie d’offerta? Quale e quando usarne una piuttosto che un’altra?
In questo Articolo:
Chi imposta il valore dell’offerta nell’asta?
Facebook.
Dove puoi utilizzarla?
Su qualunque obiettivo.
Quando utilizzarla?
Nel 99% dei casi quando l’account è nuovo o non hai uno storico di dati a cui attingere per la tua campagna. Non sei quindi sicuro di quale sia l’offerta ideale per l’evento d’ottimizzazione scelto (interazione, click, conversione, ecc…), ma vuoi spendere interamente il tuo budget, ottenendo il miglior risultato al minor costo. Questa strategia di offerta è infatti la più indicata per spendere il budget nel modo più efficiente possibile.
Scegliendo il costo inferiore ricorda che:
Ripeto quanto accennato prima. Parti con questa offerta per valutare l’efficacia del tuo targeting e creatività.
Chi imposta il valore dell’offerta nell’asta?
Tu, ma non hai il controllo sull’effettivo costo finale per risultato.
Dove puoi utilizzarla?
Su qualunque obiettivo, ma ha più senso usarla nelle campagne di generazione contatti, conversioni, installazioni dell’app e vendita prodotti del catalogo. Se non ottieni risultati soddisfacenti per eventi di minor valore e più facilmente raggiungibili come clic o interazioni, meglio modificare altri aspetti della campagna.
Quando utilizzarla?
Attenzione: il limite dell’offerta non è il costo effettivo per risultato che viene mostrato nel report al termine della campagna, né rappresenta un’indicazione da dare all’algoritmo in tal senso.
Stai solamente dicendo a Facebook: non offrire più di quest’importo nelle aste per ottenere l’evento di conversione, lead o vendita impostato nel gruppo d’inserzioni (o campagna). È l’importo massimo che desideri pagare per vincere ogni asta e raggiungere gli utenti che hai definito come destinatari.
Sebbene possa sembrare una strategia conservativa, in realtà è l’esatto opposto. Per contenere i costi, ti consiglio l’obiettivo di costo per risultato (vedi sotto).
Il limite dell’offerta, invece, può essere utilizzato in periodi particolari quali il Black Friday per scalare le campagne e spingere il sistema a pubblicare i tuoi annunci in un maggior numero di aste, raggiungendo così volumi maggiori di impression, clic e conversioni rispetto alla classica strategia di costo inferiore.
In poche parole, può essere un valido alleato se non hai limiti troppo stringenti di CPA/ROAS e vuoi incrementare notevolmente i volumi delle tue campagne d’acquisizione.
Attenzione, però, proprio per questo motivo è una strategia da maneggiare “con cura” e utilizzare nel momento e modo opportuno.
Come e quando?
Ecco a cosa devi prestare attenzione:
Chi imposta il valore dell’offerta nell’asta?
Facebook, ma tu hai il controllo sul costo per risultato finale.
Dove puoi utilizzarla?
Nelle campagne con obiettivo traffico, installazione dell’app, generazione di contatti, conversioni, vendita di prodotti del catalogo.
Quando utilizzarla?
Nel 2019 Facebook Ads ha introdotto la strategia di limite di costo, aggiornandone poi nomenclatura e funzionamento nel 2022 con il nuovo nome di “obiettivo di costo per risultato”.
Questa strategia è conservativa e serve appunto a controllare il costo finale per risultato, “mantenendo il CPA entro un certo importo indipendentemente dalle condizioni del mercato“.
Scegliendo questa strategia d’offerta:
Come funziona la frequenza di pubblicazione nelle aste relativa al limite di costo? Con un meccanismo di frequenza probabilistica.
Il tuo gruppo di inserzioni viene inserito solo in una selezione di aste, in base al probabile costo della relativa vincita. Il sistema sceglie soltanto le aste che presentano costi che si avvicinano il più possibile al tuo CPA obiettivo, come indicato nell’immagine qui sotto, scartando i risultati troppo economici o eccessivamente costosi.
In questo modo, Facebook Ads evita di spendere l’intero budget disponibile in aste che si allontanano troppo dal tuo costo desiderato e partecipa solamente ad un sottoinsieme di aste disponibili, riuscendo così a sostenere più a lungo un CPA stabile senza molti cambiamenti.
Chi imposta il valore dell’offerta nell’asta?
Facebook, con focus sul ROAS finale.
Dove puoi utilizzarla?
Nelle campagne con obiettivo installazione dell’app, conversioni, vendita di prodotti del catalogo dove il pixel o SDK traccia il valore delle transazioni.
Quando utilizzarla?
Configurando il pixel in modo che tracci le transazioni e il relativo valore economico (evento Purchase con campo Value attivo), puoi impostare una strategia d’offerta relativa al ROAS (ritorno dell’investimento sulla spesa pubblicitaria, calcolato in valore delle vendite ÷ spesa pubblicitaria) derivante dalle tue campagne.
Puoi indicare a Facebook un valore minimo desiderato (2x, 3x, 4x, ecc…) o lasciare libertà all’algoritmo che cercherà di ottenere il valore più alto assoluto al di sopra di tale limite.
Testala se il tuo account è rodato e hai una campagna che performa molto bene. Prova a duplicare la campagna scegliendo una strategia d’offerta focalizzata sul ROAS,. Inserisci il valore minimo desiderato e valuta i risultati: se sono soddisfacenti, incrementa il budget.
Se Facebook non raggiunge la soglia del tuo ROAS, la pubblicazione viene interrotta, senza mirare all’esaurimento del budget.
Funziona? Considerando la modellazione statistica dei risultati, i ritardi ed imprecisione nel reporting soprattutto per i valori d’acquisto, penso tu debba avere uno storico molto consolidato e una forte stabilità di performance per far funzionare questa strategia e al contempo far sì che il sistema consumi tutto il budget disponibile.
Buon bid!
Con l’arrivo delle nuove campagne Advantage+ Shopping dove l’AI di Meta la fa da padrone, le opzioni sono rimaste all’incirca le stesse. Nello specifico ecco le opzioni disponibili:
Consulente di Web Marketing e Ecommerce, Esperto Facebook Ads e Google Ads con un passato da Giornalista Pubblicista. Public speaker e docente presso Università e Master. Autore del libro “Facebook Ads in pratica”.