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Dopo le restrizioni imposte nei mesi passati, Facebook Ads inizia a reintrodurre categorie demografiche e comportamentali legate al mondo del lavoro. Qui la news ufficiale.
Eccole nel dettaglio:
La funzione è ancora in fase di rollout e nei prossimi mesi potrebbero essere introdotte nuove opzioni.
Queste nuove voci di targeting si preannunciano interessanti in ambito b2b. Vendi servizi per ristoratori o estetiste? Potresti testare questa nuova funzione! Ed è quello che ho fatto con il mio account con la selezione degli amministratori di pagine Facebook divisi per categoria che trovi sotto Comportamenti > Attività digitali > Facebook page admins.
Il primo aspetto da notare è prettamente numerico. Se scegli di intercettare tutti gli amministratori di pagina, ti trovi di fronte ad un pubblico di 8.600.000 persone, numero che cala drasticamente a 3.500.000 “spuntando” una ad una tutte le categorie. Ciò significa che mancano all’appello 5.000.000 di amministratori che verranno collocati in nuove categorie nei prossimi mesi.
Per il mio test, ho scelto come sempre un obiettivo “soft” (interazione con un post informativo) e un budget ridotto (tra 50 e 100 €), sponsorizzando un articolo del mio blog che parla della sostituzione delle recensioni con i consigli nelle pagine locali Facebook, argomento potenzialmente interessante per l’audience degli amministratori di pagina. Utilizzando questo approccio, potrai “tarare” la qualità e pertinenza del pubblico rispetto ai prodotti/servizi del tuo brand.
Nel gruppo d’inserzioni, ho incrociato alcuni interessi relativi a tematiche affini al mio blog con le nuove categorie di targeting, scartando solamente “sport”. Ho ottenuto così un pubblico di circa 150.000 persone, molto più mirato rispetto all’audience globale degli amministratori di pagina.
Mettendo a confronto le performance di questo target con i fan della mia pagina, pubblico molto più fidelizzato che già mi conosce e segue da tempo, il costo ad interazione è stato addirittura inferiore (0,07 € contro 0,08 €), anche se la frequenza ha inciso negativamente sul secondo dato (avrei dovuto investire meno budget o fermare prima il gruppo).
Molto più interessante i dati relativi al CTR sul link dell’articolo, indicatore d’interesse sull’argomento: un buon 1.76% contro il 2.72% dei fan, mentre il CPC è inferiore così come lo era il costo ad interazione (0.08 €).
Rispetto a campagne precedenti, dove avevo selezionato TUTTI gli amministratori di pagine Facebook interessati alle tematiche di social media marketing che hai visto nell’immagine più in alto, i risultati sono stati nettamente migliori. Il confronto non è attendibile al 100%, poiché l’oggetto della campagna era diversa, tuttavia è un segnale che le nuove opzioni di targeting possono funzionare bene ed essere più precise rispetto al generico “amministratori di pagina”.
Insomma, la sensazione è che Facebook, passata la tempesta (privacy, Gdpr & co.), stia ricominciando ad attrezzarsi per fornire dati sempre più precisi agli inserzionisti, linfa vitale della piattaforma. Tra i settori che fanno più gola a Menlo Park ci sono il b2b e il mondo del lavoro, storici anelli deboli del social in blu, come testimonia la scelta di aprire Jobs e Workplace. Facebook Ads non sarà mai preciso come LinkedIn nel targeting per professione, ma può diventare una scelta appetibile in virtù dei costi nettamente inferiori dell’advertisting.
Tu hai già provato il nuovo targeting? Quali sono stati i risultati? Raccontameli nei commenti!
Consulente di Web Marketing e Ecommerce, Esperto Facebook Ads e Google Ads con un passato da Giornalista Pubblicista. Public speaker e docente presso Università e Master. Autore del libro “Facebook Ads in pratica”.