Sudafrica, storia della risposta politica all’Aids

Michael Vittori è consulente web digital marketing

Tesi di laurea in Storia moderna e contemporanea dell’Africa
Presentata da Michael Vittori – Relatore Prof.ssa Irma Taddia

Introduzione
A distanza di 25 anni dai primi casi diagnosticati, l’AIDS continua ad essere una piaga che affligge uno degli stati considerati tra i più “avanzati” e democratici del continente africano, il Sudafrica.
Il numero di sieropositivi ammonta oggi a 5 milioni di individui, mentre le vittime causate dall’epidemia hanno già superato abbondantemente il milione di individui.
L’AIDS ha creato tutta una serie di gravi problemi socio-economici, che rischiano di minare alla base il processo di democratizzazione così faticosamente raggiunto. Sin dalla sua comparsa, l’HIV/AIDS ha richiesto un’azione politica forte e concertata, al fine di arginare e sconfiggere l’epidemia.
L’elaborato ripercorre le tappe della risposta politica a questo preoccupante fenomeno e analizza lo sviluppo delle iniziative, dichiarazioni e atti legislativi del governo sudafricano, oltre alle reazioni da parte delle organizzazioni nazionali e internazionali che si occupano di questa problematica. Per la redazione di questa tesi mi sono avvalso dell’aiuto di alcuni testi in inglese, degli archivi di celebri quotidiani, tra cui il Mail and Guardian e il Washington Post, e di molti siti, soprattutto per quanto riguarda l’ultima parte.
Nella prima parte viene evidenziata la matrice razzista data alla malattia e la sottovalutazione di quest’ultima da parte del regime segregazionista di Botha, per poi passare alle prime iniziative e alla presa di coscienza del periodo di transizione, sotto il governo De Klerk.
Nella seconda parte sono esposte le iniziative del primo governo democratico dell’era post-apartheid, in cui il ventilato impegno contro l’AIDS si è andato a scontrare con altre impellenti necessità politiche. La presidenza Mandela è stata caratterizzata da importanti interventi ma anche da un impegno scostante, per altro inficiato dai cosiddetti “AIDS scandals”.
La terza e ultima parte analizza il controverso commitment dell’ex presidente Thabo Mbeki, grazie soprattutto alle informazioni fornite dalla maggiore associazione di attivisti sudafricana, la TAC.
L’attuale governo sudafricano, pur non dovendo gestire un delicato processo di transizione come il suo predecessore, non è riuscito ad attuare una politica efficace e credibile, al punto che l’epidemia si è espansa negli ultimi anni e il numero delle vittime è drammaticamente aumentato.
Ancora più grave è stato l’appoggio del presidente Mbeki a dubbie teorie scientifiche e la negazione di terapie anti-HIV, proprio mentre la vittoria nel processo di Pretoria contro i colossi della farmaceutica avrebbe potuto dare nuovo slancio nella lotta alla malattia.
Nonostante la ritrattazione di alcune sue dichiarazioni, Mbeki ha dovuto affrontare fortissime critiche sia da parte delle organizzazioni internazionali, che da quelle interne al paese stesso, sfociate in atti di disobbedienza civile.
In questo contesto, impegno e volontà politica risultano basilari nella lotta ad una pandemia che può essere sconfitta(e la “success story” ugandese lo dimostra) prima che comprometta definitivamente la sopravvivenza di un’intera società.

Indice

1. L’ULTIMO PERIODO DI APARTHEID

1.1. LA COMPARSA DEL VIRUS DURANTE L’ERA BOTHA
1.2. IL RUOLO DELLE ONG
1.3. MANCANZA DI VOLONTà POLITICA E STRUTTURE ADEGUATE
1.4. LE PRIME INIZIATIVE CONCRETE

2. LA DEMOCRAZIA CON MANDELA

2.1. IL NACOSA E IL NATIONAL AIDS PLAN
2.2. IL FALLIMENTO DEL PLAN
2.3. GLI “AIDS SCANDALS”
2.4. L’USO DEI MASS MEDIA: LA “BEYOND AWARENESS CAMPAIGN”

3. IL CONTROVERSO COMMITMENT DI MBEKI

3.1. LA TEORIA NON UFFICIALE
3.2. IL PROCESSO DI PRETORIA
3.3. LA QUESTIONE DEGLI ARVS
3.4. IL CASO NEVIRAPINA IN TRIBUNALE
3.5. SPERANZE INFRANTE DI UN CAMBIAMENTO
3.6. L’ULTIMA ARMA RIMASTA: LA DISOBBEDIENZA CIVILE
3.7. IL FALLIMENTO DELL’OPERATIONAL PLAN
3.8. IL CASO DEL DOTTOR RATH
3.9. LA SITUAZIONE ATTUALE

CONCLUSIONE