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Quando sento parlare di campagne PPC o di campagne Google AdWords in generale, avverto una percezione errata dello strumento, della sua funzione e soprattutto del tempo e impegno che vanno dedicati a questa attività. Alcuni clienti e persino addetti del settore, ritengono che AdWords sia una pubblicità a pagamento dove basta semplicemente inserire qualche annuncio e una manciata di parole chiave. Creata la campagna, (quasi) fine dei giochi. Da qui una serie di (nefaste) conseguenze:
Fortunatamente esistono fior fiore di professionisti specializzati in PPC che dedicano ore e ore di lavoro a leggere i dati, migliorare le campagne e testare nuove strategie. Questo post ha un duplice scopo: illustrare le best practices di creazione, ottimizzazione e le relative tempistiche d’intervento, e dar consapevolezza di quanto lavoro artigianale si celi dietro ad una “semplice” campagna AdWords.
In questo Articolo:
La fretta è cattiva consigliera. Prima di investire budget su AdWords, è necessario che il tuo esperto consulente PPC ti ponga queste domande:
Se non sai rispondere, è meglio che ti fermi a riflettere. Il web marketing è innanzitutto strategia. Se invece hai le idee chiare, puoi passare allo step successivo.
Prima di partire ricorda sempre di:
Ora che abbiamo chiare le basi andiamo al nocciolo di questo articolo: cosa significa in primo luogo ottimizzare le performance di una campagna AdWords?
Scopriamo allora la roadmap e tempistiche degli interventi necessari all’ottimizzazione delle tue campagne.
– Monitoraggio dei click, del CTR e della percentuale di click prevista
– Regolazione manuale o automatizzata dei CPC delle parole chiave in base alle performance e alla posizione media
– Monitoraggio del budget giornaliero (percentuale di budget e/o ranking persa) e delle conversioni realizzate
– Monitoraggio dei gruppi di annunci, relativi costi e conversioni
– Monitoraggio delle performance delle keywords. Metti in pausa manualmente le parole chiave che non performano bene e/o che non generano impressioni
– Analizza il Rapporto Query di Ricerca di Analytics, estrapola le parole chiave non pertinenti e inseriscile come keyword inverse nella Libreria Condivisa di AdWords. Consiglio: organizzale per argomenti, sarà più semplice ricordarle e ordinarle in un secondo momento
– Utilizza i rapporti sui termini di ricerca per trovare nuove possibilità di parole chiave
– Sperimenta nuove corrispondenze nelle parole chiave, soprattutto se i clic e traffico generati sono insufficienti o insoddisfacenti, per ampliare il raggio d’azione della campagna
– Cerca i duplicati e i possibili problemi di contaminazione incrociata
– Monitoraggio delle performance mobile rispetto a quelle desktop ed eventuale aggiustamento delle offerte
– Identifica le parole chiave di bassa qualità (quality score inferiore a 6/10), per migliorarne il rendimento, o semplicemente per metterle in pausa o escluderle dalla campagna
– Monitora gli annunci ad alta conversione, le parole chiave e i gruppi su cui puntare per coprire la percentuale più alta possibile nella quota impressioni
– Se necessario, suddividi i gruppi di annunci in sottoinsiemi più ristretti, composti dalle 7-10 parole chiave a più alto rendimento
– Crea nuovi annunci altamente mirati per “soddisfare” al meglio l’intento di ricerca delle parole chiave nei nuovi gruppi
– Assicurati che ci siano almeno due annunci redditizi per gruppo di annunci.
– Analizza le prestazioni degli annunci rispetto a titoli, CTA, ecc…
– Controlla le prestazioni delle estensioni, come ad esempio i sitelink e i callout, e modifica/sostituisci quelli meno performanti
– Rimuovi gli annunci a bassa performance e sostituiscili con nuove creatività
– Utilizza lo strumento di ottimizzazione per conversione
– Migliora l’efficienza del tuo lavoro, utilizzando regole di automazione per determinati processi.
– Ricerca anomalie nella spesa, nei CTR, nelle impressioni e nelle conversioni.
– Esamina l’efficacia delle pagine di destinazione (landing page o sito web). Se necessario, apporta modifiche o affidati ad A/B test.
– Utilizza gli stessi annunci e parole chiave per testare le nuove pagine di destinazione e confronta i dati
– Identifica le regioni geografiche a basso tasso e alto costo di conversione e valutane l’eliminazione. Al contrario, aggiusta le offerte per le aree più “prolifiche”
– Identifica le ore del giorno e i giorni della settimana che richiedono aggiustamenti nelle offerte.
Una serie di attività e checklist sintetizzata al meglio in questa infografica dell’agenzia britannica Midas, da cui ho preso spunto personalizzandole sulla base della mia esperienza per la redazione di questo articolo.
Consulente di Web Marketing e Ecommerce, Esperto Facebook Ads e Google Ads con un passato da Giornalista Pubblicista. Public speaker e docente presso Università e Master. Autore del libro “Facebook Ads in pratica”.