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Con la crisi che persiste e i giganti dell’economia mondiale che avanzano, su tutti i famosi BRIC (Brasile – Russia – India – Cina), per le aziende italiane diventa quasi obbligatorio doversi affacciare al di fuori dello Stivale. Aprirsi al mercato estero è una necessità in tantissimi settori, le vie per intraprendere questo percorso sicuramente diverse e connesse tra loro, ma spesso ci si dimentica la più rapida e diretta: Internet.
Ecco perché oggi ci occuperemo di un tema tanto interessante quanto complesso: il posizionamento di un sito web all’estero.
Cosa fare e non fare per l’Indicizzazione
Riassumiamo brevemente i passi necessari per indicizzare un sito italiano sui motori di ricerca stranieri, i vari Google.de, .fr. e .com, ma anche cosa è assolutamente meglio evitare.
- Traduzioni Professionali nelle lingue interessate SI’
- Traduzioni con programmi automatici o Google Traduttore NO
- Pagine in lingua su diversi livelli (cartelle, domini, 3° livelli) SI’
- Pagina in lingua sullo stesso livello NO
Passiamo ora agli aspetti più tecnici, più SEO. Dove e come piazzare le sezioni tradotte nel sito? Ci sono diverse soluzioni che elenchiamo in ordine descrescente di gradimento per i motori di ricerca.
- Un dominio con estensione geolocalizzata per ogni lingua (.it italiano, .de tedesco, ecc..)
- 3° livelli per ciascuna lingua (www.nomesito.com per lingua principale; de.nomesito.com per tedesco, ecc…)
- Sottocartella per ogni lingua (www.nomesito.com per lingua principale; www.nomesito.com/de/ per tedesco, ecc…)
I contenuti, ovviamente, andranno inseriti rispettivamente nel dominio/livello/cartella indicati.
Step numero 2: indicare a Google tramite Webmaster Tools la geolocalizzazione del livello/dominio/cartella. Se avete un dominio per ogni lingua, l’operazione non è necessaria. In caso contrario, ecco cosa fare:
- Segnalare al Webmaster Tools il livello/cartella come se fosse un sito web a sè stante e verificarlo tramite il caricamento di file via Ftp o inserimento di tag nel codice (nei plugin SEO di WordPress è presente un campo dedicato)

- Verificata la proprietà del sito, cliccare nelle voci del menù a sinistra, Configurazione –> Impostazioni. Nella voce destinazione geografica, selezionare il paese desiderato.

- Passiamo alla Sitemap. Generarne una per ogni lingua, o con i programmi opensource presenti in rete (XML Sitemaps) o con gli strumenti forniti dal CMS di turno. Poi, segnalarla a Google sempre da Webmaster Tools. A sinistra cliccare Ottimizzazione–>Sitemap–> Aggiungi/testa Sitemap mettendo il percorso della stessa.
Et voilà, in pochi giorni il vostro sito web in lingua sarà indicizzato sui motori di ricerca stranieri!
Ottimizzazione / Posizionamento
Come risaputo, per migliorare il posizionamento non basta indicizzare un sito. Sono necessarie l’ottimizzazione e altre tecniche come la link building. Per questi servizi potete rivolgervi alla nostra agenzia, ecco comunque alcuni suggerimenti utili, posto che non sarà né semplice né veloce visti gli innumerevoli e mutevoli criteri con cui G. si autoregola:
- Ricerca Keywords performanti (ricercate dagli utenti all’estero) per ogni lingua
- Inserimento in Directory straniere (tedesche per il tedesco e così via)
- Article Marketing nella lingua desiderata e su siti della lingua corrispondente
- Link Building su siti stranieri
Buon SEO Multilingua a tutti!

Consulente di Web Marketing e Ecommerce, Esperto Facebook Ads e Google Ads con un passato da Giornalista Pubblicista. Public speaker e docente presso Università e Master. Autore del libro “Facebook Ads in pratica”.

