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Pesce di Ferragosto fuori stagione? Affatto.
Dopo lo “scherzetto” del not provided, con un annuncio a sorpresa sul blog ufficiale, il team di Google AdWords ha sganciato la sua personalissima bomba ferragostana: da fine settembre, cambieranno la corrispondenza esatta e la corrispondenza a frase nella rete di ricerca degli annunci a pagamento.
Selezionando nella propria campagna una data keyword, Adwords attiverà automaticamente tutta una serie di varianti, quali plurali e singolari, abbreviazioni e misspelling, esattamente come accade (in parte) per le parole chiave a corrispondenza generica.
In poche parole, gli inserzionisti si vedranno attivate di “default” parole chiave indesiderate, rendendo il quadro ancora più complesso e difficile da gestire.
In questo Articolo:
Fino ad oggi, era possibile impostare tre tipi di corrispondenze per le parole chiave nei propri annunci: generica, a frase, esatta.
Ad esempio:
[tabgroup]11
1[/tabgroup]
Esiste poi la possibilità di escludere determinati termini, le cosiddette keywords negative, utilizzando (al contrario) i 3 tipi di corrispondenza sopra descritti, con questa dicitura:
“-Roma” = escludi tutte le corrispondenze a frase che contengono la parola Roma (copywriter freelance Roma).
In questo modo, si restringe il cerchio e non si disperdono clic e budget. La modifica in arrivo è destinata però a cambiare le carte in tavola, avvicinando (pericolosamente) la corrispondenza a frase ed esatta a quella generica, con tutti i rischi annessi e connessi, quali appunto l’attivazione di parole chiave indesiderate.
Innanzitutto, armarci di (tantissima) pazienza. E reagire prima che la fatidica frittata sia già in corso d’opera.
Il tempo di “gestazione” e lancio di una campagna per ogni consulente AdWords si allungherà, dato che si renderà necessario monitorare più da vicino e per un arco di periodo più lungo l’andamento degli annunci, valutando quali keywords vengono incluse in modo automatico “portando via” impressions e clic. Conseguentemente, andrà fatto un lavoro di fino, inserendo diverse parole chiave “negative”, molte di più di quanto avveniva sinora, ma anche varianti “positive”, poichè in caso negativo AdWords agirà in modo autonomo e automatico.
In sintesi:
Alla luce delle novità e dell’approccio di AdWords che, invece di facilitare la vita degli inserzionisti, pare complicarla, applicando un meccanismo opportunistico di maggiori impression = più clic = più guadagni, come già da tempo consiglio ai miei clienti, suggerisco (se il settore si presta) di intraprendere strade alternative.
Forme di advertising più economiche, meno battute e più mirate come Google Shopping e Remarketing, ideali per i siti ecommerce ma anche per il segmento turistico (nel secondo caso).
Queste piattaforme vantano questi vantaggi rispetto ad Adwords:
Sto testando queste piattaforme e prossimamente vi racconterò qualche caso di successo, confrontando tra loro i vari strumenti.
Nel frattempo, occhio alle vostre campagne e ricordatevi che il prossimo 30 settembre 2014 cambieranno le corrispondenze delle parole chiave!
Consulente di Web Marketing e Ecommerce, Esperto Facebook Ads e Google Ads con un passato da Giornalista Pubblicista. Public speaker e docente presso Università e Master. Autore del libro “Facebook Ads in pratica”.