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Incrementalità, aggiustamenti d’offerta su segmenti di pubblico di valore, differenziazione tra lead di qualità e “scarsi”: Meta ha (finalmente capito) cosa ci serve?!
Meta sembra aver compreso che in un’ecosistema sempre più competitivo, costoso e difficoltoso per le aziende, abbiamo bisogno di strumenti che generino reale valore.
Le conversioni, vendite, lead da soli non bastano più: incrementalità e LTV entrano di prepotenza nell’agenda di Menlo Park.
Vediamo allora come funzionano e a cosa servono l’attribuzione incrementale e le regole per i valori.
In questo Articolo:
Dopo l’annuncio e il lancio in beta, l’attribuzione incrementale è stata rilasciata a tutti gli account a maggio 2025.
Puoi trovare e utilizzare la nuova Attribuzione incrementale su due livelli:
Analisi e interpretazione dei dati in piattaforma
Nel confronto tra le impostazioni di attribuzione, all’interno delle Colonne di Ads Manager, oltre alle finestre standard 1, 7 giorni dal clic e 1 giorno dalla visualizzazione o interazione con un video, puoi selezionare l’attribuzione incrementale.
Un dato che calcola le conversioni realmente incrementali, ossia quelle che non sarebbero avvenute senza l’apporto di quella campagna/gruppo/annuncio. Puoi così confrontare i dati tra le varie attribuzioni, allocare più efficacemente i budget media e prendere decisioni ancora più data-driven.
Applicando lo stesso principio, puoi ottimizzare una campagna con obiettivo di conversione incrementale. Consigliabile in fase di scaling e in presenza di budget considerevoli, in quanto il CPA di queste conversioni sarà inevitabilmente più elevato.
Durante la creazione della campagna, all’interno dei gruppi d’inserzione, seleziona “Attribuzione incrementale” come impostazione di attribuzione.
L’impatto incrementale di ciascuna campagna viene stabilito usando modelli statistici basati su esperimenti controllati randomizzati. Il principio applicato è simile a quello dei Lift Study, dove l’algoritmo confronta il pubblico esposto agli annunci con gruppi di controllo non esposti per determinare l’impatto incrementale, ottimizzando poi la distribuzione degli annunci verso le conversioni che Meta considera effettivamente generate dalle inserzioni.
Ciò ti consente di capire quanti risultati aggiuntivi sono stati causati dalla tua campagna rispetto a quanti se ne sarebbero verificati senza di essa. Un “nuovo” modello data-driven che va oltre il semplice view-through o post-clic.
NB. Per quanto potente e assolutamente utile, ricorda che Meta tiene in considerazione soltanto i propri dati e che gli stessi vengono modellati statisticamente. Considera l’utilizzo di modelli MMM e MTA per valutazioni più approfondite e cross-channel.
Aggiusta le tue offerte nelle aste pubblicitarie su determinati segmenti di pubblico che per te hanno maggior valore: Meta lancia una funzione che permette di “biddare” in modo più aggressivo, o al contrario, “blando”, su determinati cluster di audience, selezionati per età, genere o sistema operativo o posizione geografica.
Un’operazione che avviene a livello globale di account e viene quindi applicata a tutte le campagne e asset attivi.
All’interno di Impostazioni Pubblicitarie trovi la nuova voce “Regole per i Valori”.
Puoi creare uno o più insieme di regole con cui definire e segmentare il tuo pubblico in base ai seguenti parametri e decidere di aumentare o ridurre le tue offerte nelle aste di Meta di un determinato importo percentuale:
Ad esempio potresti aumentare le tue offerte per gli uomini tra 25 e 44 anni perché il loro LTV è superiore alla media.
Se una persona soddisfa i criteri per più regole, verrà applicata solo la prima regola applicabile nell’elenco.
Ad esempio:
Regola 1: Aumenta l’offerta del 20% per le donne in Emilia Romagna
Regola 2: Aumenta l’offerta del 10% per le donne che usano un sistema operativo iOS
Quindi, per una donna in Emilia Romagna che usa un sistema operativo iOS, Meta offrirà il 20% in più per lei, perché la regola 1 è la prima nell’ordine.
In un’ecosistema ormai dominato dall’IA, dove la selezione dell’audience è diventata solo un suggerimento, Meta sa che “non tutte le conversioni sono uguali“, che i costi aumentano e gli inserzionisti sono sempre più attenti ai costi.
Perciò vuole offrire uno strumento che possa far ragionare l’algoritmo non solo sulla conversione immediata, ma anche su parametri più profondi come il LTV.
Tuttavia, a meno che i tuoi clienti non siano ben definiti e circoscritti all’interno di una di queste caratteristiche, ma al contempo tu non voglia tagliar fuori anche le altre fette di audience, questa funzione ha poca utilità. Anche perchè Meta avverte: “il tuo costo per risultato potrebbe aumentare”.
Rappresenta comunque un buon inizio e insieme ad altre funzioni, uno strumento interessante per aziende e inserzionisti che usano in modo professionale e avanzato la piattaforma.
Consulente di Web Marketing e Ecommerce, Esperto Facebook Ads e Google Ads con un passato da Giornalista Pubblicista. Public speaker e docente presso Università e Master. Autore del libro “Facebook Ads in pratica”.